23 luglio 2008

Oh mia bela madunina...


Tratto da www.affariitaliani.it
I "madonnari" cacciati dal Duomo.

"Il vicesindaco ci lasci in piazza Duomo. Nelle altre piazze della città non possiamo sopravvivere". Presidio dei madonnari e ritrattisti davanti a palazzo Marino "contro la decisione del Comune di spostarci dalla nostra piazza Duomo per dividerci per la città". Una quindicina, fra madonnari e ritrattisti, si sono riuniti in piazza della Scala con pastelli, cavalletti e tele. "Da qualche mese il Comune ha deciso di fare “ripulisti” di noi in piazza Duomo - spiega Luigi Fiore Penna, che si presenta come “rappresentante dei ritrattisti italiani e stranieri” - negandoci l'autorizzazione a continuare la nostra attività sotto la Madonnina. Siamo in 25, e il permesso a stare in piazza Duomo è stato concesso solo a due. Tutti gli altri sono stati sparpagliati per Milano, in zone in cui è impossibile per noi sopravvivere con il nostro lavoro. E c'è pure chi ha fatto domanda a maggio e ha avuto risposta che riceverà il permesso nel 2009: fa il madonnaro da una vita, da 45, 50 anni, come può campare?". Di 800 euro l'anno il costo per il permesso: "Per noi è una cifra non irrilevante - spiegano - e chiediamo al vicesindaco che ci lasci dove siamo sempre stati, e ci permetta di vivere continuando a fare i ritratti".


Poveri madonnari, anche loro finiti nell'occhio del ciclone! Nonostante da secoli non diano fastidi a nessuno, svolgendo il loro umile lavoro all’aperto e in tutti i periodi dell’anno e, per di più, pagando annualmente un permesso di “ben” 800 euro al Comune di Milano. Tante, troppe persone paragonano i madonnari a “poveri barboni nullatenenti”, quando in realtà rappresentano un inestimabile patrimonio culturale vivente del nostro Paese. Artisti moderni, che devono essere liberi di esprimersi dove meglio credono, non dove gli altri vorrebbero altri (vedi i vari sindaci e vicesindaci di turno). Nessun milanese riuscirebbe ad immaginare piazza del Duomo senza i madonnari: fanno ormai parte della cultura e della storia della nostra città. Non spostiamoli, dunque, ma lasciamoli dove loro desiderano: in fondo, con la loro arte, non fanno altro che rendere straordinario il centro di Milano.