10 luglio 2008

Morti (o mosche) bianche?


Di sicurezza sui posti di lavoro se ne parla veramente troppo poco. Le notizie sulle morti bianche assomigliano tanto alle ben note mosche dello stesso colore: rare ed introvabili, faticano ad emergere dal quotidiano bombardamento d'informazioni al quale siamo sottoposti. I media sembrano occuparsi di loro soltanto quando, a lasciarci la pelle, sono in tanti: ThyssenKrupp (7 morti, dicembre 2007), azienda Renato Cignelli (4 morti, 6 febbraio 2008), Track Center, (5 morti, 4 marzo 2008), depuratore di Mineo (6 morti, 11 giugno 2008). Tanti morti, che diventano così importanti articoli da prima pagina meritevoli di un'inutile gloria: e tutti gli altri? Ogni anno in Italia, sui posti di lavoro avvengono circa un milione d’incidenti e di questi oltre mille hanno un tragico epilogo. In questi ultimi anni, le cosiddette “morti bianche” sono state più di quelle occidentali in Iraq. Dati che dovrebbero far inorridire, ma che rimangono avvolti nell’indifferenza quotidiana. Per fortuna, qualcosa si sta muovendo: ho appena finito di vedere www.iolavorosicuro.it, un sito di Pubblicità Progresso. Fatto molto bene, illustra i 10 punti fermi che ogni azienda (ed ogni lavoratore) dovrebbero sempre rispettare. Perchè tutti i bambini hanno il diritto di veder “sempre” tornare a casa il loro papà...

Per approfondimenti:
www.iolavorosicuro.it/
lombardia.indymedia.org/?q=node/2573
sacrariodeicancellati.blogspot.com/
it.wikipedia.org/wiki/Caduti_del_lavoro

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